La geologia

La storia geologica dell’area tuscolana e del distretto vulcanico dei Colli Albani è legata a fenomeni vulcanici originatasi circa 600
mila anni fa; prima di allora quella che oggi è la Campagna Romana appariva come una distesa di acque marine dalle quali
emergevano i Monti Lucretili e Tiburtini, alcuni isolotti quali gli attuali Monti Cornicolani ed il Monte Circeo. Nel periodo successivo le
terre si erano gradualmente sollevate, emergendo dal mare, e nella pianura laziale, ormai già ricca di vegetazione e di vita animale,
iniziavano i primi fenomeni vulcanici. A partire da questo periodo si susseguono episodi effusivi ed esplosivi protrattisi per lunghi
periodi, suddivisi sommariamente in tre fasi temporali distinte per tipo di attività e volumi di materiali eruttali:

1°fase: Apparato Tuscolano Artemisio

Questa fase (dai 700.000 ai 360.000 anni fa), ha portato alla formazione del recinto vulcanico esterno detto Tuscolano-Artemisio:
periodo eruttivo di intensa attività vulcanica, con maggior volume di magma emesso, rappresentato da una sequenza di
esplosioni piroclastiche e lave con conseguente formazione dell’omonimo stratovulcano, questa fase si conclude con la formazione
dell’omonima caldera, per collasso della parte sommitale del cratere. L’attributo Tuscolano-Artemisio prende il nome dalle due cime
del recinto esterno, il Monte Tuscolo m.670 a nord e il Maschio dell’Artemisio a sud-sud est (931 m).

2°fase: Apparato delle Faeta

Caratterizzata da minore intensità e dalla formazione dell’edificio del Maschio delle Faete in posizione interna all’apparato
Tuscolano-Artemisio, che rappresenta l’ultima fase di attività centrale,
Dalla stessa bocca vulcanica dalla quale sono eruttate le lave dell’apparato Tuscolano Artemisio sono fuoriusciti anche i materiali
vulcanici dell’apparato delle Faeta che costituisce l’impianto Interno, con la massima altezza attuale di 956 m del Maschio delle
Faeta. Questa seconda fase durò dai 300.000 ai 150.000 anni fa.

3°fase: attività eccentrica o idromagmatica

E’ un periodo di intensa attività esplosiva dovuta ad una fase freato-magmatica (interazione tra i fluidi acquosi e magma), con
sviluppo di crateri minori eccentrici alcuni dei quali ospitano oggi i laghi di Albano e Nemi. La porzione più antica del primo edificio
vulcanico è ben visibile nella sua struttura di grande recinto a ferro di cavallo, con un diametro di circa 10 Km, formato dai monti del
Tuscolo, di Rocca Priora, del Maschio d’Ariano e dell’Artemisio. Questa terza fase (150-30.000 anni fa) è caratterizzata dalla
presenza di numerosi camini vulcanici eccentrici rispetto alla bocca eruttiva principale e al fenomeno di interazione magma-acqua
definita fase idro-magmatica. L’incontro fra magma incandescente e l’acqua meteorica e di falda percolata nel sottosuolo ha prodotto
una grande quantità di vapore con successive esplosioni che hanno prodotto profonde voragini dando origine ai bacini del lago
Albano, di Nemi, della valle Ariccia, di Giuturna, della valle Marciana, Prataporci e di Castiglione.